In giro per Cape Cod

Dopo il solito inizio incerto il sole si affaccia deciso a rimanere fino a sera o quasi, superiamo il ponte di Bourne e ci inoltriamo a Cape Cod: prima tappa Sandwich. Il prato che, alle spalle della Camera di Commercio, digrada verso il lago sarebbe da ritagliare e portare a casa. Sul lago si affacciano delle case storiche ed, in particolare, è degno di nota il Dexter Grist Mill del 1640. Davanti al mulino ci dissetiamo ad una fontanella che, secondo la gente del luogo, fornisce la migliore acqua di tutta Cape Cod: deve essere vero a giudicare dal numero di persone che riempie bottiglie e contenitori. Seguiamo la route 6A, panoramica, che attraversa tutti i paesetti.

A Barnstable fotografiamo la bella County Court House e visitiamo il porticciolo. A Yarmouth Port troviamo due belle case storiche: la Crocker House e la Capt. Bang Hallet Home. La strada è costellata di belle casette con giardini fioriti e bandiere americane in ogni dove. Qui i cortili non hanno recinti, non ci sono steccati, tra marciapiede e giardino privato non c’è alcun ostacolo materiale. A Dennis sostiamo alla Scargo Beach, sul lago. Troviamo un altro mulino ad acqua a Brewster, lo Stony Creek Grist Mill, anche questo è immerso nel verde tra ponticelli di legno ai margini di un lago.

A Orleans passeggiamo per un poco sulla splendida Nauset Beach. La spiaggia, di sabbia chiara e fina, è molto larga e soprattutto lunga a perdita d’occhio da entrambi i lati. Molto particolare è l’accostamento dell’avana della sabbia con il verde chiaro dell’erba, un binomio che costituisce la dominate cromatica del Capo. Tornati sulla 6A transitiamo davanti alla French Cable Station, ovvero la parte terminale del cavo di 3000 miglia che univa gli States con la Francia. Poco più avanti visitiamo il Jonathan Young Windmill, un mulino a vento del 1720. All’interno facciamo una chiacchierata con il custode, Nicola Angelo, figlio di calabresi, nato e cresciuto in America. Ci racconta della figlia laureata ad Harvard ed insegnante di italiano, del figlio medico e delle tante volte che ha visitato l’Italia. E’ passato anche da Civitavecchia con una crociera. Ci spiega cosa vedere in avanti verso Provincetown, non parla italiano, ma termina le frasi con “capito?”. Ci salutiamo e proseguiamo seguendo i suoi consigli. Apro una parentesi sugli italiani, non c’è stato giorno in cui non siamo stati fermati da discendenti di italiani contenti di sentire parlare la nostra lingua anche senza capirla. Ad esempio, ieri a Plymouth, abbiamo incontrato una signora di origini siciliane, abitante a Lexington con barca appunto a Plymouth, un signore sessantenne con la famiglia originaria di Prato ed una cameriera con nonni calabresi.

Da Fort Hill godiamo di una bella vista sull’oceano, più avanti sostiamo al Visitor Center del National Sea Shore dove prendiamo una mappa dettagliata del parco, quindi raggiungiamo il Nauset Beach Light, un bel faro. Non possiamo mancare il Marconi Point, cioè il luogo della Stazione Radio messa su dal grande scienziato prima per i suoi esperimenti e poi per regolari comunicazioni. Essa fu inaugurata con un telegramma di Roosvelt a Edoardo VII d’Inghilterra. Della stazione non è rimasto nulla, c’è una tettoia con sotto un plastico e dei cartelli esplicativi. Ci sono delle terrazze in legno panoramiche, ci affacciamo, la spiaggia è una quarantina di metri sotto la parete verticale su cui siamo. Vediamo delle macchie scure nell’acqua, sono foche. 5 foche giocano nell’acqua vicino alla riva, è un piacere guardarle dall’alto. Non avevamo mai visto questi animali in libertà.

Qualche chilometro oltre il Marconi Point ammiriamo l’Highland, o Cape Cod, Light House, anche qui la costa è alta sul mare. Nel 1996 il faro è stato spostato di una cinquantina di metri perchè la costa era arretrata pericolosamente. Poco dopo giungiamo a Provincetown, dove i pellegrini del Mayflower approdarono per poi ripartire vista la cattiva accoglienza degli indigeni. Ci inoltriamo a Race Point per passeggiare sulla fantastica spiaggia che, a perdita d’occhio, si distende lungo l’oceano. Qui le strade sono contornate da alte dune di sabbia in gran parte coperte d’erba. Tornati a Provincetown percorriamo Commerce Street e visitiamo la Pilgrim Monument, una torre commemorativa di 252 piedi.

Ripartiamo seguento la route 6 con destinazione Woodshole a quasi 2 ore di distanza, durante il tragitto cala una pesante ed improvvisa nebbia. Fotografiamo il Nobska Light, uno splendido faro tutt’ora in funzione, per fortuna abbiamo lasciato la nebbia all’ultima curva prima dell’arrivo.

Andiamo a cena a Woodshole, luogo d’imbarco per Marta’s Vineyard. Ci colpisce la pesante cappa di umidità che ci segue anche all’interno dei locali. Ceniamo al Fishmonger’s Café con zuppa di aragosta, fish and chips e Irish Cake. Spendiamo 250 $ in 6, il Capo è caro rispetto al resto dello Stato.

5 commenti su “In giro per Cape Cod”

  1. Grazie pensatori proFOndi (no “prondi”, come avevo scritto prima 🙂 ).

    La carta dell’aci l’ho ordinata: avevo gia’ visto l’articolo, il vostro sito e’ una miniera d’oro. Noi siamo di Roma e nel caso vi serva qualcosa, che so, passare a prendere qualcosa che avete scordato o altro (no un marlin impagliato 🙂 pero’), teneteci presente.

    Ciao e buon proseguimento.

  2. Non è necessario prenotare prima gli alberghi se non sai dove ti fermerai, se invece hai delle date fisse prenotando in anticipo di risparmi il doverli cercare e quindi perdere tempo. Se non prenoti prendi ai Visitor Center le riviste con i buoni che riportano anche tutti gli hotel di più stati. Fai l’ACI Club a 20 € che ti da diritto agli sconti AAA del 10% per hotel e molti musei. Ti consiglio di leggere il seguente articolo in cui ho raccontato queste ed altre cose: http://www.pensieroprofondo.it/?p=293.
    Buon notte da Danvers, MA.

  3. Grandi, pensatori prondi! Il vostro viaggio e’ la nostra lettura serale preferita (mia e di mia moglie). Fra un mese partiamo anche noi per lo stesso tragitto (ma tralasciamo NY). Visto che ci siete: potreste dirci se secondo voi e’ necessario prenotare gli alberghi dall’Italia? Vorremmo non farlo.

    Ciao e buon viaggio.

    Federico e Letizia

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