Olanda giorno 5: il mercato del formaggio di Alkmaar

Cronaca del 3 luglio.

Oggi è venerdì quindi mercato del formaggio a Alkmaar. Il mercato si tiene dalle 10:00 alle 12:00. Depositata l’auto nel parcheggio coperto (4,50 € in contanti per circa 3 ore) proprio vicino a Waag Plein raggiungiamo il mercato in tre minuti. La piazza è letteralmente ricoperta di forme di formaggio dal colore giallo (la cera rossa viene applicata alle forme da esportazione). Quando la trattativa viene conclusa, dei portatori, in costume tradizionale, caricano otto forme per volta su una portantina con la parte inferiore arcuata; agganciano le corde che portano sulle spalle ai manici e con un passo singolare e veloce corrono verso l’edificio della pesa. Effettuata la pesatura ripartono per l’estremità opposta della piazza dove trasferiscono il carico su dei carretti.

L’andatura, come dicevo, è singolare. I portatori si muovono velocemente tenendo le spalle dritte e ferme. Non per niente facile e lo si vede dall’impaccio nei movimenti dei turisti che vengono invitati a provare.

Il palazzo della pesa merita molte foto così come le ragazze vestite da olandesina e i portatori del formaggio. Percorriamo Lange Straat, ricca di negozi, e sostiamo ad ascoltare una carillon montato su un carrello. I due proprietari ritmano le canzoni agitando un contenitore di metallo nel quale ricevono le monete dei passanti. Il carillon è moderno in quanto non necessitata di carica manuale, tuttavia il sistema è antico. Ogni canzone prende un librone di carta pesante, quasi cartoncino, perforata. Una volta agganciata la prima pagina, il meccanismo, tirando, sfoglia le altre eseguendo il brano. Un suono d’altri tempi.

Arriviamo fino alla Sint Laurentskerk, la chiesa protestante di San Lorenzo. Qui troviamo un mercatino dove acquistiamo dei bulbi a buon prezzo. Torniamo indietro seguendo la via parallela e attraversiamo il canale che costeggia il mercato del formaggio. Qui ci sono alcune alcune case antiche. Nella facciata di una di esse, la Huis met de Kogel, è attaccata la palla di cannone che nel 1573, durante l’assedio spagnolo, fu sparata contro la casa.

Attraversiamo il canale perpendicolare al precedente e ci ritroviamo nella via a luci rosse, anzi a tende rosse. Infatti su entrambi i lati sono presenti delle ampie vetrine con all’interno delle ragazze abbigliate con bikini minuscoli. Molte vetrine sono oscurate da tende rosse, segno evidente che dentro ci sono lavori in corso. Al termine della via ci troviamo di fronte al parcheggio.

Impieghiamo un po’ di tempo a entrare a Amsterdam a causa del grande traffico. Il Blue Square Hotel, della Best & Western, è molto bello ma un po’ fuori mano. Facciamo un giro in auto prima di riconsegnarla alla Hertz, poi rimaniamo nella zona dei musei, intorno a Leidseplein.

A piedi raggiungiamo il vecchio centro commerciale Magna Plaza situato proprio di fronte a Piazza Dam. Il primo approccio con Amsterdam è negativo. Tutto il resto dell’Olanda ci sembra migliore.

La zona di piazza Dam non ci piace, ci troviamo meglio nella zona di Leidseplein. Forse cambieremo idea al ritorno dalla crociera quando avremo tempo per visitare la città con calma.

Ceniamo al ristorante argentino Rancho presso la Leidseplein, poi torniamo in tram in hotel. I venti minuti passati in tram ci convincono a cambiare hotel per il soggiorno successivo. Il Blue Square è bello, elegante, spazioso, dà anche la possibilità di affittare le biciclette ma è troppo fuori mano. Ne scegliamo un altro, sempre via Booking.com: speriamo di non dovercene pentire.

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