Pedalando ad Amsterdam, giorno 2: gita a Zaanse Schans

Prosegue il viaggio attraverso l’Olanda, in auto, Germania, Norvegia, Inghilterra, in crociera, e con soggiorno finale ad Amsterdam. Cronaca del 16 luglio.

Oggi abbiamo in programma la visita di Zaanse Schans che dista circa 19 km da Amsterdam. Inizialmente avevano pensato di andarci in bicicletta, ma i nostri posteriori doloranti, dopo la pedalata di ieri, ci sconsigliano la passeggiata di circa 50 minuti. E’ anche possibile prendere il 91 dalla stazione centrale. Decidiamo di andare con il treno e di portarci le biciclette, quindi spendiamo 5,60 € a persona A/R e 6,50 € A/R a bicicletta. Il trasporto delle biciclette è consentito al di fuori delle fasce pendolari.

In stazione troviamo ad aspettarci Sandro, Sonia, Marco e Alessio, una simpatica famiglia genovese conosciuta durante la crociera. Anche loro hanno fatto un bel giro, combinando treno e nave; infatti da Genova hanno raggiunto Dover dove si sono imbarcati e dove successivamente sono sbarcati il 14. In traghetto hanno raggiunto la Francia, poi in treno Bruges infine, sempre in treno, Amsterdam dove sono giunti ieri sera.

Scendiamo a Koog-Zandijk, la quarta fermata. In dieci minuti raggiungiamo il traghetto per pedoni e ciclisti che è gratuito e fa la spola ogni 10 minuti. In pochi minuti siamo sull’altra sponda molto vicini all’ingresso di Zaanse Schans. Le case antiche e i mulini provengono da varie parti dei Paesi Bassi. In generale in tutto il Nord Europa c’è una grande attenzione nel preservare la cultura sia contadina che industriale del XVIII°. A tale proposito segnalo che, sempre in Olanda, è molto interessante l’Open Lucht Museum di Arnhem, con oltre 80 case antiche e lo Zuiderzeemuseum di Enkhuizen, con 130 edifici risalenti al periodo 1880-1932.

Zaanse Schans è visitabile liberamente a piedi o in bicicletta. Si paga per la visita di alcuni edifici o dei mulini o del museo. E’ possibile acquistare un pass cumulativo.

Le case di legno sono dipinte di verde e sono inserite in un contesto naturale rigoglioso tra il fiume, i canali e la campagna. Entriamo in un piccolo e grazioso edificio, sopraelevato rispetto al suolo. E’ la fonderia di peltro De Tinkoepel dove è possibile acquistare oggetti in peltro e altri souvenir. Ci spostiamo nel museo del caffé, situato all’interno della drogheria di Albert Heijn con l’intenzione di tornare poi a visitare il museo degli orologi olandesi posto accanto. Percorriamo la via fino ai mulini. Ce ne sono sei, tutti funzionanti: il De Huisman, per la senape; il De gekroonde Poelenburg, che è una segheria; il De Kat, per i colori; il De Zoeker, che è un frantoio;l’Het Jong Schaap, che è una segheria e il De Bonte Hen, un altro frantoio. Per 3 € visitiamo il De Kat spostato qui nel 1960 nell’esatta posizione occupata, sin dal 1646, da precedenti mulini.

Al pianterreno sono presenti due mole, collegate ad altrettanti alberi motori, utilizzate per polverizzare le pietre per i colori. Saliamo tramite una stretta scala al piano superiore e poi ancora al superiore per osservare meglio il meccanismo. Il movimento delle pale, che stanno girando anche in questo momento, viene trasmesso tramite una serie di grosse ruote dentate fatte di legno ai due alberi motori. Ci viene detto che con un vento sostenuto è possibile far lavoare contemporaneamente le due macine. Usciamo sulla balconata in legno che gira intorno al mulino ottagonale. Un specie di grosso timone è collegato con grossi pali alla sommità girevole alla quale sono ancorate, nella parte opposta, anche le pale. Da questo timone partono due grosse funi alle cue estremità sono fissati due grossi rampini di metallo saldamente ancorati in apposite fessure ricavate sul pavimento in legno della terrazza. Piet Kempenaar, il gestore del mulino, deve seguire il vento spostando le pale manualmente; per farlo muove il contrappeso che termina con il timone e, raggiunto il punto voluto, lo ancora al pavimento. Le pale sono rivestite da lunghe strisce di cotone per aumentare la presa del vento. Lo studio del funzionamento ci appassiona. I colori naturali prodotti sono in vendita sia nel negozio al piano terra sia via internet.

Visti e fotografati i mulini entriamo nel casa del formaggio, nella casa del pane e nella casa degli zoccoli, dove assistiamo ad una dimostrazione. Anticamente occorrevano tre ore per costruire un paio di zoccoli, oggi, con le macchine, si impiegano 5 minuti. Il principio è quello della copia delle chiavi. Si posiziona il ciocco di legno in una prima macchina assieme allo zoccolo che si vuole imitare. La macchina, seguendo il bordo del campione, riproduce la forma piallando via il legno in eccesso. Una seconda macchina scava l’interno, sempre copiandolo da quello del modello.

Torniamo ad Amsterdam e, proprio davanti alla stazione, saliamo un battello per un giro dei canali che paghiamo 10 € a testa, grazie allo sconto Show Your Card per i possessori di tessera ACI Club.

Il giro ci porta dietro alla stazione, una struttura imponente in stile neo rinascimentale realizzata nel 1889 su tre piattaforme sorrette da 8.000 pali, fino al porto. Da qui passiamo davanti al NEMO, il grande centro scientifico progettato da Renzo Piano, e al Museo Marittimo. Davanti al NEMO è ormeggiata la replica della nave “Amsterdam” della Compagnia delle Indie Orientali.

Superiamo una vecchia chiusa e ci immettiamo nel canale costeggiato dalla Oudeschans. Passiamo sotto il Blauwbrug e il Magere Brug sull’Amstel per imboccare il Prinsengracht, il canale dei principi. Poi risaliamo per prendere il Keizersgracht, il canale dei re, e successivamente l’Herengracht, il canale dei signori. Questi tre canali furono scavati nel 1600 per far fronte all’espansione della città.

Durante la navigazione la voce preregistrata illustra in varie lingue, compreso l’italiano, ciò che si presenta ai nostri occhi. In particolare ci viene spiegato che la maggioranza delle case, che si affacciano sui canali, hanno una larghezza di sei metri. Per guadagnare spazio le scale furono costruite strette, ciò rese necessario dotare le facciate di un trave perpendicolare, posto sulla sommità, per sollevare le merci da immagazzinare all’interno.

Con il Singel torniamo verso la stazione dove termina il giro.

Per la cena ci spostiamo in zona Leidseplein e scegliamo un ristorante argentino in Leidsekruisstraat. Il locale è molto carino e offre musica dal vivo eseguita da un suonatore di mandolino che accompagna delle basi musicali di canzoni italiane, in nostro onore. Il suonatore è a metà fra il brillo e il fumato e si esibisce tenendo le palpebre a mezz’asta in maniera asimmetrica. Nonostante ciò suona bene e, soprattutto, non si addormenta durante i pezzi. Usciamo soddisfatti per il cibo dopo aver pagato 245 € in 7, compresi 10 € di mancia.

Prima di andare a letto passeggiamo fino all’Amstel per fotografare il Magere Brug illuminato da centinaia di lampadine.

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