In crociera con la MSC Lirica a Capo Nord

Prosegue il diario di viaggio del giro d’Olanda con crociera in Germania, Norvegia e Inghilterra. Cronaca del 9 luglio.

A Honninsvag c’è traffico, arriviamo tallonati da una nave della Costa e troviamo ormeggiato l’Hurtigruten, il postale, e un’altra nave. Entrambe ripartono dopo poco per essere rimpiazzate da un’altra. Alla fine quindi il porto di Honninsvag si ritrova con quattro navi da crociera, due ormeggiate ai moli, compresa la MSC Lirica, e due ancorate in rada che scaricano i crocieristi con le lance.

Honninsvag è un paesello che non ha nulla. I negozi, pochi, chiudono alle 16:00, a parte quelli per turisti ubicati proprio nei pressi del molo. Molto interessante è un negozietto Sami dove vengono vendute borse e altri oggetti artigianali realizzati con pelli di renna. Anche le pelli intere sono in vendita. I prezzi sono buoni e le borse come queste non le ha nessuno, almeno per quanto abbiamo potuto vedere.

Passeggiamo in lungo e in largo per il paesello ammirando le casette in legno circondate da graziosi giardini e dotate di ampie finestre senza scuri. Ogni goccia di sole è benvenuta da queste parti. Visitiamo la chiesetta del 1882 e doniamo il nostro contributo per l’acquisto di un organo più grande.

Infine saliamo sulla collina che domina il porto da dove ci godiamo il bel panorama. La vegetazione naturale è soffice e morbida. Più che erba sembra fatta di licheni. Qua e la tracce di ghiaccio. Rientriamo sulla nave per la cena e ne usciamo alle 22:30 per il trasferimento a Capo Nord (64 € a persona incluso l’ingresso) che dista una trentina di chilometri, 34 per la precisione.

La strada, stretta ma ben tenuta, si snoda tra colline coperte di quest’erba post glaciale e piccole baie con l’acqua marina insolitamente immobile. Qui le renne sono come le pecore da noi, ce ne sono tantissime. Sostiamo per dieci minuti a un punto di vendita Sami al di fuori del quale sono state piazzate due tipiche tende di pelli. Un ragazzo in costume tradizionale posa, con la sua renna, per le foto della frotta di turisti. Squilla un cellulare e il Sami sfodera un Nokia E71 per rispondere.

Dopo meno di un’ora dalla partenza, arriviamo a Capo Nord. Sembra di essere a Times Square alla stessa ora.

Andiamo subito al monumento dei bambini realizzato nel 2000. Sette bambini furono chiamati a lavorare insieme a un monumento per la pace. Ognuno di essi realizzò un lavoro in argilla poi ingrandito e fatto in bronzo. I sette dischi di bronzo sono accompagnati dalle statue di una donna e di un bambino che guardano il mare. Ci spostiamo sul picco del promontorio, che si getta a strapiombo per 307 metri prima di toccare il mare, dove c’è il globo. Mezzanotte è passata ma il sole non ne ha voluto sapere di scendere sotto l’orizzonte. Incontriamo un’olandese di Eindhoven che è arrivato fin qui in bicicletta. In passato ha visitato, sempre in bicicletta, il Nord Italia, l’Est Europa ed è arrivato fino alla diga di Assuan in Egitto.

Nel centro c’è il museo, una sala proiezione dove viene proiettato un documentario di venti minuti, un grosso negozio di souvenir e l’ufficio postale. Non manchiamo di spedire da qui le nostre cartoline che riceveranno il timbro 9764 Nordkapp.

All’una e mezzo ripartiamo per tornare alla nave. Questa è la seconda notte senza tramonto.

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